Cos’è lo storytelling e come farlo in modo che risulti efficace e aumenti sensibilmente il posizionamento del tuo brand?
Viviamo in un epoca dove la competizione si sposta sulla base narrativa. Si racconta per posizionare un prodotto, per dare un significato commerciale ad un brand, per ottimizzare una identità aziendale.
Si racconta per posizionare un politico in un mercato elettorale, per avviare un attacco militare, per gestire una pandemia…
Ha la meglio chi riesce a sopravvivere alle “Story War” e persistere nelle aree narrative di mercati e scenari mediatici. Scenari dove i prodotti sono raccontati attraverso storie per farsi brand; vita!
Lo storytelling diventa quindi un processo che attraverso il racconto aumenta il legame tra consumatore e brand. Gli esseri umani adorano le storie. Da bambini era la voce della mamma che ti accompagnava nel sonno, o della maestra che ti intratteneva a scuola. Da grandi sono le storie che ci emozionano, che ci fanno arrabbiare, che ci rendono felici.
Il nostro cervello è progettato per essere attratto dalle storie ed un brand che riesce a comunicare i suoi valori attraverso delle storie ha molte più possibilità di essere ricordato dalle persone che ne fruiranno il contenuto
Quando parliamo di storytelling ovviamente non intendiamo solo la storia di come è nato un brand. Storytelling lo fai anche in uno spot pubblicitario, una serie di post su instagram, un articolo di blog.
La nostra agenzia pubblicitaria, ad esempio, cerca di fare storytelling attraverso la condivisione di informazioni.
La prima domanda da porsi quando si fa storytelling è : quello che sto facendo è raccontabile? Si, perchè per fare storytelling e creare esperienze che generino valore, emozione e coinvolgimento non si può prescindere dalla narrabilità. Vediamo insieme quali sono le regole di base per poter fare storytelling:
Cos’è lo storytelling l’abbiamo visto. Vediamo come farlo in maniera semplice
Esistono alcune caratteristiche fondamentali da tenere in considerazione se si vuole raccontare una storia e generare narrabilità. Vediamo insieme quali sono:
I racconti hanno sempre una volontà ed un punto di vista. In un racconto c’è sempre un protagonista immerso in un contesto. L’intenzione e la volontà di un racconto hanno lo scopo di chiarire i sentimenti e le percezioni dei personaggi. Quali sono le loro virtu? Quali sono le loro ferite, le loro debolezze ed i loro punti di forza? Qual’è lo sguardo che volete dare al vostro mondo?
Chi sono i protagonisti del tuo racconto? Come li rappresenti testualmente e visivamente?
La biograficità riguarda sempre il protagonista del nostro racconto. Da dove viene? Che ruolo ha nella società? che vita fa? È importante che il protagonista del racconto porti con se tutti gli elementi biografici che possano rispecchiarsi nello spettatore o la storia non funzionerà
Senza un problema da risolvere, una tensione da sopportare, un aspettativa da confermare, un conflitto da gestire, non c’è storia che possa avere successo.
Se vuoi utilizzare lo storytelling è così. Non piace mai una storia senza uno svolgimento, senza qualcosa che susciti la curiosità di chi legge o chi guarda. La differenza tra la comunicazione classica e quella narrativa sta proprio nell’intensità del dramma che si affronta.
Ovviamente questo non significa che un racconto di un brand o un prodotto debba necessariamente commuovere. Anche una struttura ironica, giocosa, ludica può funzionare alla grande.
Ricorda: solo ciò che è memorabile è raccontabile.
Per lasciare un ricordo della nostra storia dobbiamo disporre le informazioni in una cornice ordinata riassumibile nei seguenti punti:
Questi elementi costituiscono una base essenziale per un racconto memorabile
Il racconto è emozione
Accendere un emozione è una prerogativa essenziale per fare un corretto storytelling
Quando un racconto è ben congeniato qualcosa in noi cambia. Ci rallegriamo se siamo tristi, ci sentiamo motivati se siamo giù di morale, ci tranquillizziamo se siamo agitati
Ricorda: Emozionare significa aprire una porta diretta alla memoria di chi sta guardando, ascoltando o leggendo la tua storia
Un racconto se non ha un ritmo non può essere memorabile
Un racconto spinge all’azione, genera emozioni, espone eventi. Ma questo tempo va studiato e calibrato bene per impressionare davvero lo spettatore e rendere il nostro racconto degno di essere ricordato
Un racconto che comincia già con una chiamata all’azione non può ottenere grandi risultati. Prima bisogna coinvolgere lo spettatore o il lettore presentando il contesto ed i personaggi. Poi bisogna arrivare a un punto critico (può essere un problema che il protagonista incontra ), poi la soluzione attraverso il nostro brand ed infine una chiamata all’azione.
Questo è solo uno degli schemi che si possono adoperare per dare ritmo alla nostra storia. Ma puoi divertirti a crearne di nuovi a tuo piacimento. L’importante è mantenere sempre il ritmo elevato
Abbiamo visto cos’è lo storytelling e come farlo in maniere piuttosto semplice. Ovviamente è un argomento molto vasto che richiede tanto studio. Noi vi consigliamo due libri:
Da oggi alla domanda ” cos’è lo storytelling e come farlo ? ” avete una risposta valida ed esaustiva.
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